L’ambulatorio di podologia a osio sotto

Nella sede di via Donizetti incrementate le prestazioni offerte all'utenza.

13/12/2021

La Dott.ssa Clarissa Garofalo è la nuova podologa di Habilita. Il servizio è stato attivato presso Habilita Poliambulatorio di Osio Sotto. Abbiamo incontrato la dottoressa Garofalo che si è presentata e ha illustrato le principali caratteristiche di questo servizio. «Ho conseguito un master in gestione e riabilitazione del piede diabetico – spiega la Dott.ssa Garofalo – e mi occupo in particolare di questa tipologia di pazienti. Il podologo è un professionista sanitario che si occupa della cura, della prevenzione delle patologie del piede e della sua eventuale riabilitazione, sia dal punto di vista dermatologico (tessuto cutaneo, alterazioni delle unghie), che dal punto di vista di alterazioni a livello di deambulazione».

Come si svolge una valutazione dal podologo?

«A seguito della raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente, il podologo esegue un esame obiettivo del piede durante il quale si valutano lo stato della cute e degli annessi cutanei, le eventuali alterazioni di tipo vascolare o dermatologico, e si procede quindi al trattamento o alla valutazione biomeccanica e baropodometrica. Il trattamento podologico viene eseguito direttamente sul piede del paziente in maniera indolore, per rimuovere la causa del problema, (callosità, unghia incarnita, verruca); la valutazione biomeccanica e/o baropodometrica analizza la componente articolare e muscolare dell’arto inferiore. Inizialmente si eseguono dei test in scarico sul lettino per poi passare alla valutazione della sua deambulazione (analisi baropodometrica). In seguito, se necessario, si possono realizzare ortesi plantari o in silicone su misura».

Solitamente chi si rivolge al podologo?

«Trattiamo pazienti che vanno dall’età pediatrica all’età geriatrica per ogni tipo di patologia. L’obiettivo del nostro trattamento è duplice: vogliamo favorire e agevolare una corretta deambulazione al fine di prevenire complicanze in pazienti con patologie vascolari, diabetiche, reumatologiche e, allo stesso tempo, migliorare e promuovere il benessere durante la vita quotidiana, l’attività lavorativa e la performance dello sportivo».

Quali sono le patologie che vengono trattate con maggior frequenza?

«La maggior parte dei pazienti si rivolge a noi per alterazioni della cute o degli annessi cutanei, come ipercheratosi, micosi delle unghie, unghie incarnite, verruche ed ulcere, per cui si procede al trattamento podologico. Vediamo anche pazienti che presentano invece deformità podaliche come alluce valgo, dita in griffe, piede piatto o dolori legati ad alterazioni della deambulazione come fascite plantare o la metatarsalgia, per cui si interviene dando indicazioni sulle calzature da utilizzare e/o realizzando ortesi plantari su misura».

Quale obiettivo le piacerebbe raggiungere?

«Mi piacerebbe riuscire a lavorare in sinergia con altri specialisti come l’ortopedico, il chirurgo vascolare, il dermatologo, il fisiatra, in modo tale da creare un equipe multidisciplinare che possa seguire il paziente a 360°».

Quale consiglio si sente di dare all’utenza?

«Vorrei sottolineare l’importanza della prevenzione: spesso il paziente arriva da noi con problematiche già in uno stadio avanzato, per cui il tempo di trattamento necessario alla risoluzione del problema diventa più lungo. Il consiglio è quindi quello di rivolgersi al podologo anche solo per una valutazione dello stato di “salute” del piede, sia in presenza di patologie come diabete o artrite reumatoide che in situazioni anche meno gravi, proprio per valutare se sia necessario intervenire».

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