L’ambulatorio di Chirurgia Vascolare in Habilita Sport Medicine

12/03/2025

Habilita Sport Medicine, il centro medico di riabilitazione ortopedica e sportiva di Bergamo, all’interno del Gewiss Stadium, arricchisce i propri servizi all’interno dell’area medica. In particolare, è stato attivato il servizio di Chirurgia Vascolare grazie alla presenza del Dr. Roberto Mezzetti. Proprio al Dr. Mezzetti abbiamo chiesto l’importanza di uno specialista come il chirurgo vascolare all’interno di un centro che si occupa di riabilitazione per sportivi.

«Il chirurgo vascolare – spiega il Dr. Mezzetti – è quella figura professionale che si occupa della terapia, ma anche della diagnosi delle patologie che interessano le arterie e le vene. Esiste anche una correlazione tra la chirurgia vascolare e la medicina sportiva. La correlazione tra la chirurgia vascolare e la medicina sportiva altro non è che la patologia dei conflitti, cioè quelle situazioni in cui le masse muscolari e ossee entrano in conflitto con i vasi, cioè situazioni nelle quali la normale fisiologia può trasformarsi in una situazione patologica per un abnorme sviluppo delle masse muscolari.

 

C’è uno sport in cui questa patologia è particolarmente diffusa?

 

«Sì, ne è un esempio comune e frequente la patologia dei ciclisti, ovvero la endofibrosi iliaca in cui le sollecitazioni continue del muscolo PSOAS sull’arteria iliaca esterna, dovute sia alla pedalata stessa, ma soprattutto alla posizione ricurva sulla bicicletta del ciclista, comportano una fibrosi all’interno del vaso. Se questa patologia era assolutamente misconosciuta fino a 30 anni fa, adesso è non solo facile da diagnosticare, ma si è dimostrata essere di frequente riscontro, sia nei professionisti che nei non professionisti».

 

La patologia del conflitto si può ritrovare anche in altri sport?

 

«La patologia del conflitto può interessare anche altre categorie sportive. È frequente, per esempio, nella pallavolo, per quanto riguarda gli arti superiori, durante la schiacciata, durante la posizione per il muro; nel baseball, il lanciatore e il ricevitore sono ruoli in cui si riscontra spesso questa problematica. Ma anche altre attività sportive non ne sono esenti. Penso, ad esempio all’atletica leggera, ma anche nel calcio è possibile individuare questo tipo di patologia».

 

Quindi la figura del chirurgo vascolare è importante anche all’interno di un centro medico di riferimento per gli sportivi?

 

«Esatto. È importante che in un centro come Habilita Sport Medicine sia presente anche la figura del chirurgo vascolare capace di diagnosticare un eventuale conflitto alla base di una sintomatologia riferita dallo sportivo che, il più delle volte non ricalca la sintomatologia del classico malato vascolare. Vi faccio un esempio: il malato vascolare che soffre della malattia iliaca non riesce a camminare e dopo pochi metri si deve fermare perché non arriva il sangue alla gamba. Il ciclista che soffre della stessa patologia, invece, ha un diverso sviluppo dei vasi grazie al fatto che è una persona giovane e allenata, per cui cammina e vive una vita normalissima. Solo quando pedala non riesce ad esprimere la sua forza, perché deve affrontare uno sforzo enorme. Per cui la sintomatologia dello sportivo spesso non ricalca la sintomatologia del malato di arterie. Quindi in un centro di medicina dello sport è giusto che ci sia questa figura e che abbia una certa dimestichezza con le patologie dello sport».

 

Si tratta di una patologia risolvibile senza conseguenze?

 

«Certo, è una patologia che oggi, con le conoscenze che abbiamo, è risolvibile. Le soluzioni possono andare da quelle più drastiche, cioè quelle chirurgiche, a quelle dove è sufficiente uno specifico lavoro di fisioterapia. Però deve essere chiara la presenza del conflitto, perché la fisioterapia deve essere mirata».

 

Come viene diagnosticata la patologia del conflitto?

 

«La diagnosi si fa attraverso l’ecocolordoppler, una diagnostica vascolare non invasiva, un esame che è semplice nella sua esecuzione, un esame riportabile perché comunque sia lo puoi fare anche a breve termine, non ha l’utilizzo del mezzo di contrasto, non è invasivo, non provoca dolore e non c’è alcuna esposizione a raggi X».

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