Allergie stagionali: sintomi, cause e cure

Le allergie stagionali sono una problematica diffusa che colpisce milioni di persone ogni anno. Si tratta di reazioni eccessive del sistema immunitario a sostanze normalmente innocue presenti nell’ambiente in specifici periodi dell’anno. La causa principale è l’esposizione ai pollini di piante, alberi ed erbe, ma anche le spore di muffe possono scatenare i sintomi. A spiegarci alcuni aspetti specifici di questa problematica è il Dr. Renato Sambugaro, allergologo e immunologo di Habilita Medical a Bergamo e di Habilita Sport Medicine allo stadio di Bergamo.

Quali sono le cause delle allergie stagionali?

“Le allergie stagionali sono scatenate da allergeni che variano a seconda del periodo dell’anno e della zona geografica. I principali responsabili sono:

-Pollini di alberi: da gennaio ad aprile (es. betulla nocciolo, olivo, ontano, pioppo, cipresso)

-Pollini di graminacee: da marzo a giugno (es. gramigna dei prati, codolina, bambagiona, loglio, erba mazzolina)

-Pollini di piante infestanti: da agosto a ottobre (es. ambrosia).

-Spore di muffe: possono circolare nell’aria per lunghi periodi in primavera, estate e autunno, specialmente in ambienti umidi (es. alternaria)

L’organismo, in soggetti geneticamente predisposti, interpreta queste sostanze come minacce e produce anticorpi specifici, le immunoglobuline IgE, che scatenano una reazione infiammatoria con il rilascio di istamina, responsabile dei sintomi allergici. Fattori come l’ereditarietà, l’esposizione prolungata ai pollini, la concomitanza con altre allergie, l’asma bronchiale e l’inquinamento atmosferico possono aumentare il rischio di sviluppare o peggiorare le allergie”.

Quali sono i sintomi delle allergie stagionali?

“I sintomi delle allergie stagionali si manifestano tipicamente ogni anno nello stesso periodo e possono variare in intensità da persona a persona. I più comuni includono:

-Sintomi nasali: starnuti frequenti, prurito al naso, congestione nasale, naso che cola con secrezione acquosa e chiara, ostruzione dei seni paranasali che può causare cefalea e occasionalmente sinusite.

-Sintomi oculari: prurito, lacrimazione eccessiva, arrossamento degli occhi, gonfiore e arrossamento delle palpebre. L’uso di lenti a contatto può aggravare l’irritazione.

-Sintomi faringei: prurito alla gola e al palato, tosse.

-Sintomi respiratori: tosse, respiro sibilante, difficoltà respiratorie

-Altri sintomi: in alcuni casi, possono comparire irritabilità e disturbi del sonno.

È importante distinguere le allergie stagionali da un comune raffreddore. Le allergie non causano febbre, mentre il raffreddore raramente provoca prurito e lacrimazione agli occhi. Inoltre, i sintomi allergici stagionali si ripresentano nello stesso periodo ogni anno.

Come si diagnostica un’allergia stagionale?

“La diagnosi delle allergie stagionali si basa su un’accurata valutazione medica dei sintomi e delle circostanze in cui si manifestano. Per identificare l’allergene responsabile, il medico può ricorrere a test specifici:

-Esami del sangue: tramite un prelievo è possibile rilevare la presenza di immunoglobuline IgE totali e IgE specifiche per vari allergeni.

-Test cutanei: consiste nell’applicare sulla pelle del braccio o della schiena una piccola quantità di estratti allergenici e osservare una reazione locale (gonfiore e arrossamento) dopo circa 15-20 minuti.

-Rast : ricerca IgE specifiche che può essere effettuato per controllare sia allergeni respiratori che alimentari.

-Alex test: una tecnica di diagnostica molecolare avanzata che permette di analizzare un ampio spettro di allergeni con grande precisione, aiutando a identificare le cause delle allergie stagionali in modo rapido ed efficace.

L’identificazione precisa degli allergeni è fondamentale per una gestione efficace della condizione e per impostare la terapia più adeguata”.

Quali sono le terapie più efficaci nei casi di allergie stagionali?

“La terapia delle allergie stagionali mira ad alleviare i sintomi e, in alcuni casi, a modificare la risposta immunitaria dell’organismo all’allergene. Le strategie di trattamento includono:

1 Misure preventive e comportamentali:

-Riduzione dell’esposizione: limitare le uscite all’aperto durante i picchi di polline, specialmente nelle ore più calde e ventose.

-Igiene personale: fare la doccia e cambiarsi i vestiti dopo essere stati all’aperto, soprattutto per i bambini, per rimuovere il polline.

-Ambiente domestico: tenere le finestre chiuse, utilizzare filtri HEPA nei condizionatori, evitare di stendere i panni all’esterno, bonifica ambientale per i soggetti allergici agli acari.

-Protezione: indossare occhiali da sole per proteggere gli occhi dai pollini.

2 Terapie farmacologiche:

-Antistaminici: disponibili in compresse, gocce, spray nasali o colliri, riducono sintomi come starnuti, prurito e rinorrea. Possono causare sonnolenza come effetto collaterale.

-Corticosteroidi: disponibili come spray nasali o, in casi gravi, compresse. I corticosteroidi nasali sono efficaci nel prevenire e alleviare un’ampia gamma di sintomi allergici, mentre quelli orali sono riservati a brevi periodi per i sintomi più severi a causa dei potenziali effetti collaterali

3 Immunoterapia specifica

Questa terapia, riconosciuta dall’OMS come l’unico trattamento in grado di modificare la storia naturale della malattia riducendo progressivamente i sintomi dei pazienti e di conseguenza il consumo di farmaci necessari. Si tratta di un esposizione graduale dell’organismo all’allergene, a dosi crescenti, con l’obiettivo di indurre una tolleranza. La forma di somministrazione attualmente più utilizzata è la desensibilizzazione sublingualeben tollerata e gestibile a domicilio, utilizzata anche in età pediatrica a partire dai 5 anni di età. L’immunoterapia è particolarmente indicata per le allergie respiratorie a pollini, acari, muffe ed ormai numerosi studi hanno confermato l’efficacia e la sicurezza di impiego di questa terapia. È comunque sempre auspicabile per una diagnosi accurata consultare uno specialista allergologo in modo da impostare il piano di trattamento più adeguato alle proprie esigenze, in base alla gravità dei sintomi e alla tipologia di allergene responsabile, per permettere al paziente una migliore qualità di vita, obiettivo fondamentale da perseraggiungere.

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